Qualche anno fa andavo da una parrucchiera che aveva una bellissima bimba di circa 5 anni, con dei lunghissimi capelli castani e giganteschi boccoli. La sua mamma, mentre lavava e tagliava capelli alle sue clienti, non faceva che raccontare le speranze che riponeva nella carriera da fotomodella di sua figlia.
La bimba partecipava regolarmente a casting per pubblicità e sfilate di moda. Poiché la mamma doveva lavorare in negozio, la figlia veniva accompagnata ai casting dalla sorella maggiore, la quale, anziché studiare, doveva girare Milano da un casting all’altro.
Ricordo che la mamma riceveva regolarmente sul cellulare i messaggi delle agenzie di moda per la convocazione ai casting, dove veniva sempre ricordato “denti a posto”. Quando la bimba è entrata nel periodo del cambio dei denti è stato un dramma.
Nella mia ingenuità credevo che fosse un caso isolato ed estremo. Ma da quando ho letto il libro Bellissime (Fandango Libri) ho capito che era solo una minuscola parte di un sistema molto più grande e profondo.
Bellissime. Baby miss, giovani modelli e aspiranti lolite parla di bambine che devono sorridere maliziosamente ad una fotocamera in mano ad adulti sconosciuti, truccate e pettinate come donne adulte; di madri completamente perse nella speranza che le figlie diventino delle piccola grandi star; di brand e agenzie che organizzano casting in cui bambini piccolissimi restano in attesa per ore, senza poter bere per non “bagnare inavvertitamente i vestiti o rovinare il trucco”.
Parla anche di sfilate di baby-moda, dove l’unico valore è la bellezza effimera e superficiale. Dove le bambine crescono nella convinzione che quello che conta nella vita è quello che stanno facendo: apparire, apparire più belle possibili. Dove i genitori sono uomini e donne “inadeguati, frustati, che cercano riscatto ai loro insuccessi attraverso i figli”, ignorando completamente i danni che stanno provocando nei figli.
Ma c’è molto altro da leggere e su cui riflettere in questo libro di Flavia Piccinni, che ha girato decine di casting e sfilate prima di scrivere questa denuncia dove mette in evidenza anche un enorme problema dei genitori di oggi (non solo quelli che partecipano ai casting): ossia la
“sovrapposizione fra quello che i genitori desiderano e quello che invece fanno credere essere desiderio dei figli”.
Consiglio questo libro a tutti e in particolare a chi:
- vuole saperne di più
- è affascinato dal mondo della moda e della pubblicità per bambini (nella speranza che cambi subito idea)
- crede che i servizi fotografici siano solo un gioco in cui i bimbi si divertono
- vuole capire e soffrire tanto quanto ho sofferto io leggendo questo bellissimo libro
- a tutti i genitori per ragionare sulle scelte da fare quando si scelgono determinati brand di moda per bambini
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